Identità ebrea

4 giugno 2021

Come quella costruita andando via
— la schiuma della terra —
Ipertrofia solipsistica
Jung, Freud, protestante contro ebreo
E così deve essere?
Vero, alterato teatro, pietrificata musa, vive
William Shakespeare ha inventato l’uomo moderno
Il Dio di tutti i viventi piange e ride e guarda, non parla, ma gode i rumori e i suoni,
chiede silenzio sulle urla
La visione è integra,
pianta anche alberi di cui non mangerai i frutti
E piantala.

Ceratonia siliqua

27 febbraio 2019


Facebook è così: leggi, guardi, pensi, ed ecco che un fumetto ti squarcia la mente: “È stupido come una carruba”.
E poi, fulmineamente, ti sembra profondamente ingiusto per le carrube.

– C’era tonia?
– Sì, lì, qua.
Vabbè, vado a nuotare, mi devo riabilitare.

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I bagni chimici fanno odore di marsiglia e hanno come degli alberi di Natale che sporgono in sopraelevazione plastica tra delle montagne appuntite col mare sotto… tutto blu e le scritte Augh sfondo giallo:
– disotturazione rete fognaria
– spurgo pozzi e fosse fisiologiche
– rifiuti solidi, liquidi e polveri a 360°
Polveri a 360°? Boh.
La voce di Neil Young è sempre uguale quarant’anni dopo, ma è un ritardatario e poi ha piovuto tanto, ma ha anche smesso tanto e tutti col naso all’insú per capire se strizzare i k-way o aspettare ancora un po’.
Il vino è in bicchieri usa e getta come certi entusiasmi pallidi vestiti strani o i capelli lunghi sporchi.
I giovanigiovani raschiano il passato e lo fotografano per facebook.
Accendi la candela e dimmi buona sera.
Chissà che avventura arrivare al parcheggio.

Us and them

19 luglio 2014


In mattine come quella di ieri, di cispe che cascano come braccia all’ascolto del radiogiornale, mi chiedo.
Se sappiamo cosa davvero colpiamo con i missili autoesplosivi della stupidità,
cosa davvero coloriamo di grigio e nero con i pennelli enormi della superficialità,
e perché nessuno ci racconta, tra una notizia brutta e l’altra, che basta mettere del sale grosso su petali freschi in un piccolo recipiente chiuso con qualche foro,per diffondere per casa, per giorni, il profumo dei fiori.
Ciò che rimane da fare è godere del fresco e delle chiacchiere di certe serate, acchiappare al volo tutti gli altri colori possibili del vivere e lasciarli ovunque come molliche di pane.
Estemporanea di TT

Estemporanea di TT



Treno. Affollato. Dove vanno tutti? Corridoio intasato, valigie in inciampo, la ricerca del posto. Tutti seduti. Partenza, via.
Mamma alla bambina: “Devi fare la pipì?”
Bambina: “No, ho un po’ di fame.”
Passeggera sente il dialogo, occhio si apre, cervello si accende, domanda. Quando esattamente cominciamo a riconoscere i nostri bisogni fondamentali al punto da riuscire a darvi un nome e, in maniera conscia, assecondarli? E l’importanza di questo passaggio non è forse un po’ bistrattata?
Ci penso.
Però prima dormo.

Il vangelo secondo Matteo

9 dicembre 2013

Nuovi orizzonti liturgici si prospettano per il PD.
Ma il papa a Renzi ha già telefonato?

Fuffoidi

15 ottobre 2013

C’era una volta un’imputata. E reati tristi e impuri, di noiosa fraudolenzia; distrazioni e associazioni usuraie sbrilluccicanti di sporcizia luminescente. Difensori mediocri con parole di cartone riciclato male e pubblici ministeri a sciorinare lungaggini da ridurre il padiglione auricolare a chewingum desaporito da un’eccessiva masticazione. Pubblici impiegati con maschere detrilussate: le risate schiette un retaggio nascosto in angoli di scatole di gomma su cui rimbalza qualsiasi verità elementare. Ci sono giorni che cominciano con la paura di un’impercettibile scossa di terremoto, un mantra strano, tanto più grande di te, e si ritrovano avviluppate in un manto di noia grigia come uno spesso batuffolo di polvere che nasconde il bello alla vista. Alla ricerca di uno sguardo diverso, allo specchio sei a tu per tu con una faccetta stanca e… C’era una volta un punto interrogativo esterrefatto che si domandava di soppiatto come mai più nessuno lo sollecitasse veramente. Si cucí l’entusiasmo addosso e col suo fagotto di curiosità da soddisfare continuò a cercare.
Buh!


Perché anche noi un tempo siamo stati extraterrestri buffi alla curiosa ricerca di canali comunicativi per incontri ravvicinati del terzo tipo (alla faccia della dicotomia). E non ci vuole un aurispice per capire cos’è successo dopo. I dialoghi sacri con Quetzalcoatl sono il riparo dalla follia e ci consentono la conquista di una sana mattitudine; a patto che non si finga che non esistono. Ad ogni modo, fare il caregiver è molto più impegnativo che investire nel carsharing. Sapevamolo.


Teach me

«Un apprendimento efficace è un po’ come un rapporto sessuale appagante: non è una questione di ritmo o di frequenza, ma di costanza, di variabili individuali e dell’effetto positivo che ha sulla nostra psiche.»
(La scuola del futuro, Richard David Precht, Die Zeit, Germania – Pubblicato su Internazionale 10/16 maggio 2013)

(* capa di bomba è una locuzione barese utilizzata da Mr. Cì ad indicare la quaqquericità poco scientifica del mio impegno in checchessia.)


Quel testa di minchia che ha progettato questo palazzo e non è riuscito neanche a fare il disegnino di una pensilina sopra il portone.
Io lo devo conoscere assolutamente,
che gli scoppi la mente.