E, come diceva Nil Hahoutoff, cercate di avere l’ano sorridente

10 agosto 2013

Mi è passata addosso sedimentando la grande bellezza degli uomini, la voce, i suoni, le facce, l’inventiva, l’integrazione e gli umori di chi è in cattività; la completezza del piano e della sua coda nell’alternanza bianco-nera dei tasti minimal, l’armonia e l’accordo della mano destra con la sinistra, la musica che si espande senza tregua e senza affanno, sciarpa del mondo per cuori al freddo in fuga continua da profili disegnati addosso – mentre giochiamo con le ombre cinesi non vedere la luce. «Atteggiarsi ad essere umano senza aver fatto alcuno sforzo per esserlo è già essa stessa una falsa testimonianza»* e dà gli spasmi nel punto vietato da certo sesso borghese, contratto a non far fuori le scorie. «La personalità è uno strumento da accordare»* e allontanare il corpo dal godimento è sciocca eresia.

Immerso nell’inconcludenza oceanica che mi è peculiare c’è un modus che forse mi ha salvata dalla autodistruzione totale ed è questo strano percepire la luce in fondo al tunnel anche quando non la si vede, come se fossi sempre (in)consciamente consapevole dell’effetto ottico che causano le curve a gomito delle derive mentali consolidate in derive strutturali. È come scoprirsi spaventata dalla scossa di terremoto che ti ha sorpresa nel sonno e poi comunque semplicemente pensare Vabbé, se butta male, tutt’al più mi alzo.

Adesso parto, he. Nuvole leggere.
Buone vacanze.

(* Cit. Nil Hahoutoff)

2 Responses to “E, come diceva Nil Hahoutoff, cercate di avere l’ano sorridente”

  1. vipero Says:

    mica tanto.
    appena tornato e sono cariche di pioggia…

    • ms.spoah Says:

      Gniiinooohm!! Una prece. Sono con te a sostenerti in questo momento di sconforto e comincio a studiare gli strumenti per sostenere memmedesima al mio rientro… =:~)


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